giovedì 22 ottobre 2009

La Festa dei "Murticeddi" ad Augusta

La Festa dei Morti ad Augusta è una delle ricorrenze più sentite dell'isola, perchè fonde il misticismo della commemorazione dei propri cari che non ci sono più con la tradizione più antica, che vede i bambini protagonisti.
Lungi dall'«inquinamento culturale» provocato dall'invasione di Halloween proveniente da oltre oceano, i bambini augustani vivono i giorni della ricorrenza dei Morti con un animo di "festa" stricto sensu intesa, non con un senso di tristezza e mestizia come invece si potrebbe pensare. Oltre alla immancabile visita delle famiglie al cimitero per ricordare i propri cari scomparsi, il giorno del 2 novembre è tradizione portare dei doni ai più piccoli, e i bambini credono che gli artefici di quei regali siano proprio i parenti defunti della loro famiglia. Questa credenza riesce a far rimanere presente nella memoria dei piccoli la figura del parente defunto, che viene visto in modo positivo ed affettuoso dal bambino, senza che residui spazio a tristezza o malinconia. I doni, però, non spettano a tutti, ma soltanto ai bambini che durante l'anno si sono comportati bene e sono stati ubbidienti. Sin dalla sera prima - come per la festa del Natale o della Befana - i bambini manifestano l'ansia e la curiosità di conoscere quale regalo potrebbero ricevere l'indomani da un nonno o da uno zio scomparsi prematuramente. In passato, quando ancora il consumismo e la tecnologia non avevano invaso il settore dei giocattoli, il regalo più ambito dai maschietti era la pistola giocattolo ad aria compressa (la c.d. pistola a caps), mentre le bambine non desideravano altro che trovare una bella bambola. L'aria di festa si respirava sin dal mattino, quando i bambini - che si erano alzati presto per scartare il loro dono - trovavano la pistola a caps come regalo e correvano subito in strada con i loro amichetti per cominciare subito a giocare! Le schioppettate delle pistole giocattolo risuonavano per i vari vicoli dell'isola e quei rumori erano diventati una caratteristica di quella giornata, anche perchè, trascorso il 2 novembre, i genitori ritiravano le pistole a caps ai loro piccoli e le riponevano ben nascoste in casa, fino alla Festa dei Morti dell'anno seguente: anche per questo motivo i bambini erano così entusiasti di quel giocattolo, di cui potevano godere solo una volta all'anno. Anche se questo, oggi, può apparire inconcepibile, però aveva il pregio di inculcare al bambino il valore - sia economico che affettivo - del giocattolo in questione, insegnandogli il rispetto per le proprie cose.
Ma il simbolo per eccellenza della Festa dei Morti ad Augusta è rappresentato da un dolce: sono le c.d. ossa dei morti (ossa 'i muotti in diletto), dei tipici biscotti che si preparano solo in questo periodo dell'anno, costituiti da una base di biscotto durissimo e da un cappellino bianco di glassa molto dolce. Sono talmente duri da masticare che occorre fare attenzione e, somigliando a delle vere e proprie ossa per la loro consitenza, ecco che si sono aggiudicati il nome di ossa dei morti (v. foto). I panifici ne sfornano una quantità ingente in questo periodo e le persone fanno a gara per comprarli, col proposito di portarne un po' anche a parenti ed amici.
Tutt'oggi la Festa dei Morti resta uno dei più sentiti appuntamenti della tradizione augustana, ricco di simboli, sapori, odori e suoni che si mischiano tra di loro come le note dei vari strumenti di un'orchestra filarmonica, ed anche se le vie di Augusta non sono più allietate dai "botti" delle pistole a caps dei bambini, speriamo che il profondo significato di questa ricorrenza non venga mai cancellato o soppiantato da un "progresso dei tempi", spesso incontrollato.

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