



Oggi ricorre il ventesimo annversario del tragico terremoto che ha colpito Augusta e le cui conseguenze si sono trascinate per molti anni a seguire.
Era l'1:40 della notte tra il 12 e il 13 dicembre 1990 quando l'isola e la terraferma hanno tremato per dei lunghissimi ed interminabili 45 secondi. Moltissimi gli edifici privati distrutti e quasi tutte le chiese danneggiate in modo grave. Il palazzo del Municipio e la Biblioteca comunale divennero inagibili. Anche le scuole della città vennero in gran parte distrutte e se la scossa si fosse manifestata durante il giorno avrebbe causato la morte di centinaia di alunni. Tanti monumenti subirono danni dal forte terremoto, in primis la Porta Spagnola, simbolo della città. A quel tempo non esisteva ancora il ponte Federico II - costruito in seguito proprio per garantire una seconda via di accesso e di uscita dal centro storico -, pertanto l'unica via di fuga dall'isola era rappresentata appunto dai ponti della Porta Spagnola, che rimasero intasati dal traffico in esodo per diverse ore dopo il terremoto.
Era l'1:40 della notte tra il 12 e il 13 dicembre 1990 quando l'isola e la terraferma hanno tremato per dei lunghissimi ed interminabili 45 secondi. Moltissimi gli edifici privati distrutti e quasi tutte le chiese danneggiate in modo grave. Il palazzo del Municipio e la Biblioteca comunale divennero inagibili. Anche le scuole della città vennero in gran parte distrutte e se la scossa si fosse manifestata durante il giorno avrebbe causato la morte di centinaia di alunni. Tanti monumenti subirono danni dal forte terremoto, in primis la Porta Spagnola, simbolo della città. A quel tempo non esisteva ancora il ponte Federico II - costruito in seguito proprio per garantire una seconda via di accesso e di uscita dal centro storico -, pertanto l'unica via di fuga dall'isola era rappresentata appunto dai ponti della Porta Spagnola, che rimasero intasati dal traffico in esodo per diverse ore dopo il terremoto.
Benché siano passati venti anni, la memoria di quel tragico evento rimane ancora vivo nella memoria degli augustani - specialmente dai trentenni in su - ed è importante non dimenticare, per migliorare la prevenzione e l'organizzazione degli aiuti in occasione di eventi sismici di particolare gravità.
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